Una delle poche stiliste innovative ed interessanti nell'attuale panorama della moda italiana, è sicuramente Daniela Gregis. Il suo mondo è così lontano da quel lusso tanto esibito dai colleghi locali, come se l'abbigliamento, dovesse per forza avere a che fare con l'ostentazione della ricchezza.
Gli abiti di Daniela Gregis, per quanto accessibili solo ad un pubblico agiato, sono l'opposto della volgarità estetica a cui molte riviste di moda ci hanno abituato.
I volumi, i tessuti e i colori sono tra loro in armoniosa e coerente commistione, trattati sempre con garbo, mai banali. Le lane, il lino, le sete o il cachemire, oltre ad essere lavorati con metodi artigianali, dal telaio, all'uncinetto, ai ferri da maglia, vengono tinti con colorazioni naturali e le tonalità sembrano prelevate direttamente dai paesaggi più suggestivi della natura. Gonne e abiti, di frequente, offrono più soluzioni interpretative, permettendo a chi li indossa di modificare, a seconda del proprio gusto, lunghezze e dimensioni.
Lo stile proposto dalla Gregis si impone come un genere, vagamente bucolico e, allo stesso tempo, radicato nella modernità delle avanguardie della moda. Tagli e sovrapposizioni, certe asimmetrie e il bilanciare proporzioni ampie con altre più asciutte, sono tutti indizi della sua familiarità con standard stilistici sperimentali e di ricerca.
Nonostante i rischi di restare impigliati tra le trame di un'impostazione ben definita, gli abiti di Daniela Gregis sanno rinnovarsi profondamente ad ogni cambio stagione, affascinando e convincendo un pubblico sempre più vasto ed esigente.