La stagione più lunga? Di sicuro la cosiddetta 'mezza stagione' che, come temperature intermedie, copre un arco di tempo molto prolungato nel corso dell'anno. Quale può essere dunque il capo più indicato per affrontare il periodo, quello che meglio si sfrutta ed è strategico per risolvere il problema del cosa mettere quando non fa troppo freddo ed è ancora troppo presto per il caldo?
Capo-spalla di grande ed esteso utilizzo, spesso risolto, proprio per questa sua duratura necessità, con sufficienza, perché passi inosservato nei molti mesi di 'togli e metti'.
Rovesciando questa pigra soluzione e con lo slancio creativo che caratterizza le produzioni di Daniela Gregis, il soprabito in oggetto possiede interessanti peculiarità estetiche. Con un blu cobalto enfatizzato dalla realizzazione in faille di seta impermeabile e da irregolari macchie dorate, il modello non testimonia soltanto il tema cromatico prescelto dalla designer di Bergamo per la primavera/estate 2015, ma soprattutto la possibilità di stravolgere il cliché monotono della sobrietà tipica del capo-spalla per eccellenza. La Gregis sceglie il tessuto indicato per gli abiti da sera e, con estrema abilità formale, lo traduce in un pezzo quotidiano: la manica appena sopra al polso, la linea aperta a trapezio, le tasche applicate un po' più alte del previsto e la lunghezza media, sono accortezze che contribuiscono alla composizione di un soprabito di veloce utilizzo. La funzionalità tipica del capo viene quindi espressa dando peso considerevole a valenze decorative che, a loro volta, descrivono personalità e mondi alternativi a quelli solitamente rappresentati. Non vi è infatti alcuna ostentazione di lusso nell'uso della seta e del color oro, tutto è spostato su un'idea di bellezza rilassata, indipendente, determinata ad emergere attraverso una diversità pressoché assoluta, accentuata dal fatto di essere un pezzo unico, realizzato in una tiratura che, a livello globale, non raggiunge le 5 copie. Come poter ritrovare dunque la propria immagine replicata in quella di altre? Impossibile! È chiaro che viene richiesta la disponibilità ad essere delle vere e proprie trend setter di se stesse, nella serena convinzione che questa differenza sia già di per sé un valore aggiunto.